Idea - progetto
di:
n Ing. Achille
Baratta
n Ing. Massimo
Majowiecki
n Ing. Giovanna
Baratta
Hanno collaborato:
n Arch. Ida Maria
Baratta - Ing. Maria Scalisi
n Arch.
Giambattista Ghersi – Studio Rizoma Architetture
n Ing. Giovanni
Berti – Studio Majowiecki
Aspetto economico – politico:
n Prof. Giuseppe
Campione: Geografo
– Politico, Presidente della reg. Sicilia dopo le stragi del ‘92
n Avv. Giovanni
Ardizzone – Attuale Presidente
dell’Ars
Si è
svolta al Circolo della Stampa di Milano la presentazione dell’idea - progetto,
da parte dei professionisti gli ingegneri Achille Baratta e Massimo Majowiecki,
dal titolo: La metropolitana leggera dello
Stretto di Messina .
Il
progetto-idea tende a coniugare due territori, che convergono a costituire il
più grande polo del Meridione, creando un nucleo fondamentale del rilancio
economico del sud, mediante una interconnessione urbana che parte dalla
Stazione Marittima di Messina ed arriva all’aeroporto di Reggio Calabria in
quindici minuti.
L’idea
nasce dall’intervento di attraversamento già utilizzato dall’Enel, ampliato e
cambiato. Nessuno potrà mettere in dubbio una soluzione già attuata che
costituisce la certezza di un intervento innovativo già sperimentato proprio
sullo Stretto e sul mare che non fu di Ulisse che ora non dividerà più le due
sponde, ma le congloberà per farne una città unica ed interregionale: la vera
rivoluzione silenziosa di un Sud che langue..
Il
progetto sarà presto presentato a Bruxelles con la partecipazione dei nostri
politici di entrambe le sponde.
Noi
vogliamo lacerare mille anni di storia, con una spesa minima, approfittando
anche delle nuove pieghe e possibilità che offre il nuovo Codice degli Appalti
che consente la realizzazione in lotti funzionali (nel caso specifico saranno
30) impegnando così le imprese più piccole ed anche i professionisti locali che
potranno dirigere i lavori in modo coordinato.
I
relatori si sono divisi i compiti: l’ing. Baratta ha illustrato le
caratteristiche attuali dello Stretto facendo poi un riferimento
all’elettrodotto Enel, oggi abbandonato con due piloni esistenti, raffrontando la
soluzione di progetto anche con quella del ponte ferroviario. L’ing. Majowiecki
ha evidenziato in modo particolare l’attraversamento dello stretto
illustrandone sia le caratteristiche tecniche e dimensionali che quelle
architettoniche attraverso grafici e quant’ altro è servito al progetto – idea
al fine di renderlo comprensibile ed apprezzabile.
Lo
studio dell’attraversamento dello Stretto, ha portato a progettare una funivia
aerea innovativa, costituita da 40 soluzioni identiche che costituiscono il
nodo portante dell’idea progetto cambiandone solo la luce. Si sono previsti
infatti i vari collegamenti con gli appoggi/stazione. Le cabine viaggeranno
sempre a m 70 s.l.m. per cui l’altezza varierà in dipendenza del sito e della
sua altezza e riducendola (secondo i casi) da 70 a 20 m”.
Dal
punto di vista tecnico, la funivia viaggerà a 70 m di altezza con 40
appoggi/stazione. La lunghezza dal lato della Sicilia è di “m 13.486”. Quella
dell’attraversamento “m.3500”, quella sulla costa calabra di “m 19.571”, per un
totale di “m 37.606”.
Partendo
dalla stazione di Messina, 8 tratti interessano direttamente il mare, altri
invece costeggiano la riviera utilizzando i percorsi delle strade. Dal lato
della Calabria, dopo un primo tratto di raccordo, tutto si svolgerà utilizzando
le aree dell’autostrada, fino all’aeroporto di Reggio Calabria.
Con
la soluzione adottata non si procederà
ad espropriazioni o altre servitù, poichè il percorso prescelto non interessa
mai fabbricati nei centri abitati
interessati.
Le
40 fermate servono a collegare sia le frazione che i centri abitati di Messina,
Reggio Calabria e Villa San Giovanni.
In
considerazione del flusso studentesco il collegamento interessa direttamente i
due poli universitari ed anche le strutture sanitarie saranno collegate.
Dal
punto di vista economico la soluzione proposta ha una valenza turistica
straordinaria, che tende a diventare il vero rilancio economico della bellezza
dello Stretto di Messina, costituendone un’ulteriore attrazione al turismo di
crociera che interessa in modo particolare i due porti.
Sotto
l’aspetto energetico la metropolitana sarà dotata di strutture eoliche e
fotovoltaiche che produrranno l’energia elettrica necessaria al trasporto ed
all’ illuminazione a led dell’intera struttura.
l’ing. Baratta ha fatto riferimento al
progetto del ponte ed al suo costo, che è stato indicato in 8,5 miliardi di
Euro, l’importo del contenzioso è: 700 milioni di euro.
Per la realizzazione della Metropolitana
leggera è prevista una spesa pari al 10%
circa dell’importo calcolato per la realizzazione del ponte : circa 850 milioni di Euro.
Questa soluzione consentirebbe pertanto
l’annullamento dell’importo di contenzioso ed allo stesso tempo la
realizzazione di un’opera senza precedenti progettuali a livello mondiale
creando inoltre innumerevoli nuovi posti di lavoro per le imprese ed i
professionisti locali con un immediato rilancio dell’economia Italiana.
L’elettrodotto Enel che ha collegato energicamente
lo Stretto di Messina per anni, ora è dismesso e restano solo i piloni; il
ponte è oggetto di dibattiti parlamentari pur essendo stato regolarmente
appaltato. Il progetto-idea che si presenta è una metropolitana sospesa che
attraversando lo Stretto collega la Stazione Marittima di Messina all’aeroporto
dello Stretto. Inserendosi in una tematica nuova che vede il rapporto del porto
di Messina collegato a quello di Gioia Tauro e in una vecchia soluzione urbanistica
proposta un ventennio fa dall’architetto Quaroni, ma soprattutto un’esigenza,
sia di collegamento urbano che di rilancio turistico di un’area particolarmente
depressa, senza alcuna alternativa socio-economica. Nessun collegamento col
passato, il Progetto-Idea si sviluppa con una funivia che viaggia costantemente
a settanta metri di altezza, compreso l’attraversamento dove le funi saranno
invisibili, che non altera l’esistente con opere di qualsiasi genere,
utilizzando e sorvolando le strutture viarie esistenti, senza espropriazioni o
altre diavolerie simili, realizzabile in piccoli lotti, dove le piccole imprese
potranno trovare non solo impiego e interessi di lavoro, ma lavorando in
parallelo potranno garantire l’esecuzione in tempi brevi. Senza alterare il
territorio e la su regolamentazione urbanistica, la suddivisione in lotti più
piccoli possibili sarà coordinata da un direttore dei lavori per ogni lotto
secondo la normativa antimafia e il nuovo Codice degli appalti ad eccezione
dell’attraversamento, il cui importo sarà circa il 5% di quello del Ponte. Un
modo per ottenere la sinergia di tutte le istituzioni per presentarsi in modo
credibile e concreto al Parlamento Europeo con dignità per un’opera
interregionale che interessa non solo l’Italia ma anche e, soprattutto,
l’Europa come rilancio economico di una zona altamente depressa che alimenta
col suo stato economico la mafia e la ‘ndragheta.
Tutti gli argomenti dell’attuale dibattito politico
sono qui affrontati e proposti. La soluzione sarà energicamente autosufficiente
e in considerazione dell’altezza è indenne dagli effetti di un eventuale
maremoto.
percorso e
altri risvolti sui siti in analisi
Interesse e lo scopo della
Metropolitana è di fatto solo ed esclusivamente quella di collegare le due
sponde sia dal punto di vista urbanistico che di quello economico.
La prima parte essenziale è il
collegamento tra la stazione marittima di Messina e l’aeroporto dello Stretto,
ma ce n’è una seconda che è quella di collegare gli innumerevoli villaggi del
comune di Messina che dal lato nord si estendono sullo stretto fino a Capo
Peloro e poi sul Tirreno fino al comune di Villafranca Tirrena, ci sono poi
inoltre a monte un innumerevole numero di borghi che oggi sono sostanzialmente
abbandonati.
L’altra parte dello Stretto, il
comune di Villa San Giovanni, con la meravigliosa frazione di Cannitello, che
guarda quasi ammiccando la costa siciliana, tendendo a farne quasi un unicum,
attualmente collegati con gli attraversamenti delle navi bidimensionali che
solcano lo Stretto per collegare la Sicilia con la Calabria con le macchine e
con i mezzi pesanti costituendo cosi il naturale collegamento tra l’autostrada
del Sole e quelle che da Messina si diramano verso Palermo e verso Catania.
La Metropolitana leggera
interesserà anche il centro di Reggio Calabria e il suo territorio verso Melito
Porto Salvo. Nel tratto calabrese si è ritenuto opportuno variare la soluzione
precedente che prevedeva il collegamento via mare utilizzando l’autostrada
esistente che da Villa San Giovanni si estende fino all’aeroporto, tranne
l’ultimo tratto che interesserà il corso d’acqua immediatamente limitrofo
all’aeroporto.
Un insieme di stazioni ubicate
in corrispondenza degli appoggi costituirà un vero collegamento urbano tra le
città e le frazioni.
Nel dettaglio dell’esercizio,
sarà necessario per motivi pratici di realizzare un collegamento diretto tra
Messina e l’aeroporto e poi altri che interessano e servono il territorio e i
loro abitanti, che costituiscono un’alta percentuale della popolazione locale,
oggi priva di qualsiasi collegamento idoneo, a cui spesso supplisce la linea
ferrata, che collega Roma con Reggio Calabria.
Tutte queste motivazioni
socio-economiche costituiscono una vera rivoluzione in una economia depressa
che vede ogni giorno aggravare la propria situazione di socialità e di civiltà
per tornare indietro in modo irrimediabile allo squallore della povertà che
aveva ed ha uno sbocco naturale sul mare, cercando di utilizzarlo con la pesca
anche del pescespada che ha caratterizzato l’economia di entrambe le sponde, ma
purtroppo oggi, anche questa attività tende a perdere le proprie identità in
considerazione che il mare, che era particolarmente pescoso, oggi è diventato
povero pesca.
A tutto questo si aggiunge la
proposta più forte, che è quella turistica, chi arriverà con le navi da
crociera avrà un’altra meta, quella di percorrere la metropolitana cosi come
avviene in altri luoghi delle ferrovie a scartamento ridotto. Certamente,
quella che si propone, è una strana ferrovia, che non cammina per terra ma
tenuta dalle funi, attraverserà i nostri cieli, come segno di evoluzione e di
ripresa economica.
L’illuminazione a led del
percorso, oltre a garantire la sicurezza con energie proprie, darà all’ambiente
un segno forte di unione e di continuità.
Poi ancora, per capire
l’effetto straordinario che subisce chi attraverso lo Stretto basta andare sui
mezzi della Caronte, per vedere le facce attonite e soddisfatte dei viaggiatori
che diventano spettatori.
Pensate solo per un attimo alla
suggestione che provereste a sorvolare lo Stretto in una comoda cabina,
sorseggiando magari un caffè.
Dal lato della Sicilia occorre
ricordare che dal lato del Tirreno, dopo Capo Peloro sono ubicati gli
stabilimenti balneari della città di Messina e una serie di villaggi, tra cui Acqualadrone,
Mezzana, Tono, Mulinello, Casabianca, Rodia-Marmora e Rodia-Puccino,
Caporasocolmo e complessi turistici che
si collegano a quelli dell’hinterland che si estende fino a Capo Milazzo, che è
la porta naturale del collegamento con le isole Eolie, che a metropolitana
eseguita, potrà avvenire in prossimità della zona del Faro e quindi di una
delle stazioni della Metropolitana in tema.
RELAZIONE
TECNICA SULL’ATTRAVERSAMENTO DELLO STRETTO
L’attraversamento dello stretto di Messina si
colloca all’interno di un progetto di integrazione Urbanistica tra Reggio Calabria
e Messina per una nuova città
Metropolitana.
L’integrazione territoriale è ottenuta mediante una
rete di interconnessione tra aeroporti e stazioni ferroviarie principali e
secondarie, realizzata mediante metropolitana leggera di superficie che attraversa
lo stretto mediante la tecnologia aerobus. Il sistema di trasporto aerobus
consiste in carrozze motorizzate alimentate da energia elettrica che si muovono
sospese a un cavo, questo sistema è stato collaudato in Svizzera nel 1974 e
reso operativo per 6 mesi nella città di Mannheim in Germania dove ha
trasportato 2,2 milioni di persone. Negli ultimi anni sono stati progettati
sistemi di aerobus per le città cinesi di Chongqing e Weihai e per la Malacca Aerorail.
L’attraversamento dello stretto si ottiene tramite
un ponte sospeso in tensostruttura spaziale a doppio effetto
formata,principalmente da:
·
Funi portanti in acciaio armonico, fibre di carbonio;
·
Funi stabilizzanti in fibre aramidiche;
·
Colonne metalliche in acciaio inox.
Le caratteristiche dimensionali principali sono:
·
Luce libera 3300m;
·
Altezza colonne 600m;
·
Separazione linee di trasporto sospese 30m.
La configurazione dell’opera è stata studiata in
modo da poter integrare i seguenti impianti di generazione elettrica mediante
fonti rinnovabili:
·
impianto fotovoltaico di 96000m2 (vedi Allegato 1);
impianto multiplo di aerogeneratori ad asse verticale ed orizzontale.