VI RACCONTO LA MIA STORIA DA TECNICO VOLONTARIO AL
“SISMA2016”
Ing. Maria Scalisi
…Ancora lì la terra trema ed oggi, a
distanza di sei mesi dall’ultima scossa di terremoto nelle quattro regioni del
Centro Italia colpite, si continua ancora a contare i danni.
Varie istituzioni che si sono messe
in atto, il CNI (Consiglio Nazionale
degli Ingegneri), l'Associazione
Nazionale Ingegneri per la Prevenzione e le Emergenze (IPE), che propone di
valorizzare la cultura della sicurezza e della prevenzione negli ambiti di
attività specifiche dell'Ingegnere e nel campo delle metodiche di
ingegnerizzazione delle problematiche della protezione civile, delle calamità
naturali e della tutela e messa in sicurezza del territorio e della protezione
ambientale e l’Ordine degli ingegneri della Provincia di Messina del quale
faccio parte, sensibilizzando tutti gli ingegneri a prestare servizio
volontario per il censimento di strutture distrutte o danneggiate dal sisma.
Sono rimasta terribilmente colpita
da come questo terremoto abbia distrutto letteralmente interi paesi e decido di
prendere una scelta “azzardata”, mettendomi anche un po’ contro i miei
genitori: “Maria ancora lì la terra trema”, ma decisi di mettermi in gioco in
qualcosa di “complicato”, mettermi “alla prova”, ma soprattutto prestare servizio volontario per aiutare le
popolazioni colpite da questa calamità. I rilievi hanno preso inizio con i
professionisti delle quattro regioni colpite, ma i paesi colpiti erano talmente
tanti che di conseguenza servirono convocare altri professionisti,
interpellando tutti a livello nazionale.
Compilai il format e diedi
disponibilità per la seconda settimana di marzo 2017.
Il primo giorno è dedicato alla
formazione, con convocazione all’università degli studi di ingegneria a Rieti,
molti erano alla “prima esperienza”, alcuni avevano la squadra organizzata,
altri erano in attesa di scoprire il “proprio compagno d’avventura”.
Nella mia squadra eravamo in due, un
professionista campano, l’ing. Borrillo Pierfranco, ingegnere dalla grande
sensibilità e professionalità e ci diedero come luogo sa valutare un comune
della regione Marche, Tolentino, provincia di Macerata.
Partimmo verso queste zone
sconosciute, con una divisa in cui vi erano stampati i loghi del CNI e
dell’IPE, (fiera ed orgogliosa di essere
un ingegnere).
Si decise di andare a visitare uno
dei paesi più colpiti dal secondo terremoto, Arquata del Tronto, mentre viaggiavamo il territorio intorno a noi
era completamente distrutto. Arrivati, rimasi un po’ sotto shock, un paese dove
la natura nella sua furia aveva distrutto tutto, un colpo al cuore.
Rientrammo in albergo, io con un
pensiero a ciò che avevo visto e tra virgolette un po’ sconvolta per tutto ciò
che non mi aspettavo.
Il giorno dopo andammo al comune di
Tolentino, un comune molto organizzato, ufficio, squadra dedita a servirci le
più utili informazioni per poter svolgere il nostro servizio nel migliore dei
modi. Direttive, informazioni, numeri utili, planimetrie, scheda FAST da
compilare… e si PARTE.
Inizia la “missione” cercando di
fare al meglio squadra con l’ing. Borrillo e dare il giusto peso, anche sul
lavoro, all’empatia, e cercare di mantenere
la “freddezza del professionista”, cercando di controllare le emozioni, sebbene
alquanto difficili.
L’attesa
degli “ingegneri” nella propria casa era molto attesa. Il sopralluogo
consisteva nell’andare a visionare tutto l’edificato nella sua interezza,
partendo dai piani sottoterra, fino alla copertura, cercando di andare ad
analizzare tutte le lesioni che si erano causate con la calamità che ha colpito
questo territorio.
Le giornate si svolgevano tutte
cosi, sveglia presto, organizzazione sopralluoghi e poi giungere a sera in
albergo e confrontarsi con i colleghi, discutendo sui vari casi particolari che
si erano susseguiti.
Non è
stato facile ma ce l’abbiamo fatta.
Un’esperienza molto formativa, non
solo sotto l’aspetto lavorativo ma emotivo. È passata già quasi una settimana e
mi tornano continuamente nella mia mente immagini vissute, immagini delle
persone incontrate e dei luoghi visitati, visi di uomini segnati dalla perdita
di un bene, ma con una gran grinta e voglia di riprendere la propria vita
quotidiana.
Il bello
di aver condiviso questa esperienza con dei veri professionisti, venuti da
tutta Italia, tutti con l’intento di mettere a disposizione la propria
conoscenza.
Una cosa è certa: io ci tornerò.