Quella
del barbiere è la bottega artigiana che nei paesi ha avuto sempre il ruolo di
punto di ritrovo, di lettura e di conversazione, ruolo importante mantenuto
anche oggi nonostante i mutamenti ai quali è andato incontro questo tipo di
mestiere.
I barbieri di un tempo sono diventati "coiffeurs pour hommes" o anche acconciatori per uomo, rubando spesso
il termine di parrucchiere a quelli che si dedicano ad acconciare i capelli
agli appartenenti all'altro sesso.
I cambiamenti in ogni modo non riguardano soltanto l'appellativo che resterebbe in caso assai marginale, ma si riferisce a molti fattori che presentano invece una grande importanza, fra tutti, quelli economici.
I cambiamenti in ogni modo non riguardano soltanto l'appellativo che resterebbe in caso assai marginale, ma si riferisce a molti fattori che presentano invece una grande importanza, fra tutti, quelli economici.
Un
tempo, la barba ed un taglio di capelli non avevano una tariffa, perciò
l'artigiano-barbiere si doveva accontentare dell'offerta del cliente, offerta
che dipendeva dalle condizioni economiche e dalle caratteristiche di generosità
o di tirchieria del medesimo.
C'era
fra i barbieri di paese una vera lotta per accaparrarsi i clienti più
importanti, i professionisti, i titolati, benestanti, anche se costoro si presentavano
sempre decisi a diminuire l'offerta, facendo usare a loro vantaggio ed a
seguito del barbiere la propria importante situazione sociale.
II mestiere del barbiere va annoverato nell'artigianato che resiste anche se
dovrà affrontare difficoltà per la mancanza di apprendistato. I giovani non ne
vogliono sapere, manca il ricambio.
In
questo pezzo vogliamo far conoscere una ricerca che coinvolge due ingegneri,
una ricerca un po’ bizzarra, ma che già raccoglie più di 300 fotografie: “Alla
ricerca dei Barbieri di Sicilia”, iniziata
molti anni prima dall’ing. Achille Baratta e, inseguito ad un
coinvolgimento, dall’ing. Maria Scalisi,
ritrovandosi in un mondo che non appartiene ma molto affascinante.
Le
immagini fanno parte di una ricerca realizzata scovando le barberie non ancora
travolte dalla modernizzazione, e non solo, in tutta l’isola e fotografando i
paesaggi che appartengono al luogo.
Più
di trecento capolavori, trecento fotografie, rigorosamente in bianco e nero,
nel quale l’occhio del fotografo indaga un universo maschile arcaico, ritraendo
situazioni e personaggi, oggi, quasi del tutto scomparsi, componendo un quadro
dal sapore documentaristico e antropologico.
Un
viaggio attraverso i negozi dei piccoli paesi, per fotografare non soltanto le
mura, ma anche le persone, i clienti e la loro storia. Che poi la storia della
Sicilia.
Le
riprese fotografiche, hanno seguito un itinerario fra barberie di città e di
piccoli paesi, procedendo dall’interno alla costa per tutta la Sicilia.
Saloni
da barba, con il loro corredo musicale, è materia che danno forma. Note di un
mandolino che accompagnano così, ad apertura di un supporto musicale, ad un
vero e proprio viaggio nel tempo. I vecchi saloni si rianimano, i motivi musicali
peculiari si espandono.
Un
arredo elegante e minimalista degli odierni saloni di bellezza, e far rivivere
invece un’aura oggi quasi irriconoscibile. Paesini di poche migliaia di anime,
vere e proprie trincee di una memoria ormai sbiadita.
Nel
mese di giugno, gli stessi ingegneri, pubblicano un libro, dal titolo “I
Barbieri di Sicilia”, edito Di Nicolò Edizioni, con una parte della
raccolta delle fotografie, in vendita in tutte le librerie.