Penetrando nel profondo la pietra
come un atroce aratro d'acciaio
scava solchi solidi lo scalpello
suscita la subbia schegge e scaglie
graffia con grinfie aguzze la gradina
bulinano le punte dei violini
labirintici ricami di trina
il marmo è un morbido merletto
che si anima in mani di mago
e l'informe infine si fa forma.
come un atroce aratro d'acciaio
scava solchi solidi lo scalpello
suscita la subbia schegge e scaglie
graffia con grinfie aguzze la gradina
bulinano le punte dei violini
labirintici ricami di trina
il marmo è un morbido merletto
che si anima in mani di mago
e l'informe infine si fa forma.
… Gli scalpellini
…ANCHE GLI SCALPELLINI HANNO UN SANTO: SAN MARINO
Un uomo che fondò la più antica Repubblica al Mondo
La più
antica Repubblica ha origini antichissime, infatti, la sua fondazione risale al
3 settembre 301 d.C., quando Marino, un tagliapietre dalmata dell’isola di
Arbe, forse fuggito dalle persecuzioni contro i cristiani dell’imperatore
romano Diocleziano, stabilì una piccola comunità cristiana sul Monte Titano, il
più alto dei sette colli su cui sorge la Repubblica.
I romani già transitavano da queste
parti attraverso la via Flaminia che andava da Roma alle regioni orientali e
qui si fermarono 6000 famiglie di coloni-soldati che suddivisero il territorio
secondo il criterio della centuriazione in linee perfettamente ortogonali sui
punti cardinali ad esclusione del nord dove la nascente via Emilia determinò una
diversa angolazione. La strada e le opere per la difesa del territorio
richiesero, come sempre, molta pietra e qui si inserisce la storia di Marino di
mestiere scalpellino.
Per alcuni è la storia, per altri una semplice leggenda,
comunque si racconta di un uomo di origine dalmata, arrivato a Rimini nel 257
dopo Cristo assieme al compagno Leo per lavorare, come tagliatore di pietre, il
ripristino delle mura difensive del borgo. La storia poi racconta che si meritò
la beatificazione per la diffusione della nuova fede cristiana fondando, tra
l’altro, una comunità monastica in cima al monte Titano. Per altri meno
disponibili alla liturgia, Marino, veramente dalmata, era un eremita che viveva
su quelle cime tra il VI e il VII secolo. Per questa versione Marino entra
nella storia della piccola Repubblica per aver fornito con il suo nome, il 20
febbraio del 885, la ragione storica per sistemare una controversia tra l’abate
di San Marino ed il vescovo di Rimini su alcuni terreni di cui si era persa la
proprietà.
Il fatto prese il nome
storico di placito feretano su cui viene sancita, in pratica, la nascita della
piccola Repubblica.
Fu sepolto nella chiesa che egli
stesso aveva eretto e dedicato al San Pietro e successivamente fu nominato
Santo. E’ l’unico Santo fondatore di uno Stato e patrono della Repubblica che
porta il suo nome assieme ai compatroni San Leone e Sant’Agata.
Questa è una leggenda che comunque è
diventata fondamentale per la storia e l’indipendenza della piccola Repubblica
nel corso degli anni.
L’immagine diviene oggetto
visibile attraverso il suo supporto,
la pietra.
la pietra.
Nel plasmare la materia
nasce la forma che trova un luogo nello spazio, un suo elemento essenziale
diviene la superficie che trattiene l’immagine dentro di sé.
In ogni superficie c’è
l’impronta, la traccia di ogni fruitore, un dialogo tra plasticità e robustezza
che porta la matrice grafica dell’io.
Thank you for sharing this story. I have the original (or a copy) of this painting and I have been trying to find information about it. I don’t know the name of the artist. I would be grateful for any help.
RispondiElimina