sabato 11 settembre 2021

GLI SCALPELLINI DEI NEBRODI - PORTALI E PORTE DI CASAL FLORESTA - ME


>>>> Le Vie dei Tesori - FLORESTA 26_09_2021

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PORTALI E PORTE DEL CASAL FLORESTA



GLI SCALPELLINI DEI NEBRODI

“Scultori senza arte” è l'appellativo con il quale, per molti secoli, gli scalpellini di mezzo mondo hanno dovuto convivere. Infatti, a partire dall'epoca delle Grandi Piramidi degli Egizi, passando per il territorio dei Nebrodi ed anche da Floresta arrivando, passo dopo passo, ai giorni nostri, gli scalpellini sono stati definiti come “operai di cava che tagliano la pietra e la lavorano con le punte e lo scalpello per costruire opere in serie.

L'unica arte che è attribuita loro è quella di conoscere il materiale che trasformano.

Pensando, invece, al nostro territorio nebroideo, gli scalpellini si sono resi protagonisti nella realizzazione di piazze, palazzi, fontane, pilastri, capitelli, conci di chiave, alcuni dei quali di notevole pregio.

Quello che spesso si dimentica sugli scalpellini sono sia le condizioni di lavoro, sia l'uso di strumenti pesanti e di poca praticità. Lo scalpellinare era un lavoro che comportava un enorme utilizzo di energie, soprattutto fisiche, le quali, sovente, si traducevano in problemi alle mani o alla schiena.

Esistevano personalità differenti tra gli scalpellini, molti dei quali abili a realizzare i classici prodotti derivanti dalla pietra; alcuni, forse i più abili, riuscivano anche a creare manufatti per gli usi più disparati, come potevano essere quelli per la cucina, per l'erboristeria, per gli oleifici o le tintorie.

Certamente sia gli uni che gli altri, oggi, sono scomparsi. Le cause di tale moria sono da collegare al progresso tecnologico, che nell'ultimo secolo ha subito un'accelerata pazzesca. Infatti, se prima il lavoro dello scalpellino aveva i suoi tempi e i suoi standard di qualità, oggi, le macchine riescono a replicare, quasi totalmente, tali standard, di fatto mettendo da parte la figura dello scalpellino.

Lo scalpellino si è ritrovato, quindi, ad attendere clienti di nicchia, più esigenti e certamente amanti di un mestiere antico, dove i colpi che vengono dati alla pietra sono più decisi, ma anche più faticosi. Fortunatamente vi sono rimaste delle tracce di questo passato.

Nei pressi di Mistretta è possibile visitare il Museo dello Scalpellino “Mu. Sca.” rappresenta una rilevante testimonianza dell'architettura Mistrettese. Frutto di un'idea del M° Gaetano Russo, ufficialmente dichiarato Tesoro Umano Vivente, come Scultore, per le capacità fabbrili e la determinazione mostrata in tutti questi anni per la valorizzazione della sua Città natale, riconoscimento rilasciato dall'Assessorato Cultura Dipartimento dei Beni Culturali Patrimonio UNESCO della Regione Siciliana.

Il Museo nasce per rendere il giusto riconoscimento alla preziosa pietra locale ed alle maestranze locali: a Mistretta infatti, il mestiere dello Scalpellino ha raggiunto importanti livelli qualitativi tanto da essere elevato al più nobile rango di Artista.

Ed anche dalla vicina Ucria, nel 2021, Lo scalpellino Antonino Rigoli viene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali Siciliane - Patrimonio dell'UNESCO, classe 1989, è un giovane autodidatta che, spinto da una grande passione per la lavorazione della pietra, si è inventato un modo tutto suo di creare oggetti d'arte.

La conoscenza di un antico mestiere per far conoscere il mondo degli scalpellini, con al centro “la cultura della pietra”, tra il passato e futuro, tra tradizione e innovazione, come spunto per proiettarsi in un futuro in cui la tradizione locale trovi la sua necessaria ed opportuna valorizzazione.





I PALAZZI NOTABILI DI FLORESTA

            In questo contesto storico ambientale con edifici privati e pubblici di varia natura e valore architettonico artistico, ci inseriamo, cercando di valorizzare e di far conoscere, un elemento che nel corso degli anni ha perso valore formale. Molto spesso, infatti, il selvaggio recupero dei centri storici minori e la “219” galoppante, li ha trasformati in semplici suppellettili, reintrodotti senza cognizione in strutture che non gli appartengono o tramutati in davanzali o caminetti.

            Floresta e' un piccolo centro, si trova sui Monti Nebrodi. Sorge a 1275 m s.l.m. ed è il comune più alto della Sicilia. Tra le vie Principe Umberto I, Vittorio Emanuele e via Roma, si trovano      I PALAZZETTI NOTABILI che conservano quella piccola la memoria di un passato ricco di storia e di tradizione.

Palazzo Crimi, palazzo Landro Scalisi, palazzo Landro, palazzo Comunale, sono questi gli edifici edificati in periodi diversi.

Il Palazzo Comunale di Floresta è tra i principali monumenti della città, in cui spicca per il suo stile  architettonico particolareggiato, mostrandosi in tutto il suo  splendore nel cuore del centro storico di Floresta. Si tratta  di un edificio molto affascinante, in grado di rievocare i lustri  dell'antica città di Floresta, mantenendo per lo più immutata  la sua scenografica presenza.  

            Il Palazzo Comunale di Floresta venne edificato  durante l'Ottocento, con l'intento di farlo diventare uno dei  principali edifici della città. Sin dalla sua edificazione, il  Palazzo Comunale di Floresta è sempre stato al centro delle  vicende cittadine, diventandone ben presto un punto di  riferimento per tutti i cittadini. Il Palazzo Comunale di  Floresta sorge nello stesso luogo che da sempre è tra i più  gettonati del comune di Floresta, lo stesso che, nel corso dei  secoli, è stato impiegato per la costruzione di altri importanti  edifici, alcuni dei quali sono visibili ancora oggi.

            Il portale in pietra è composto generalmente da:  Conci di Base, Piedritti (diviso in due conci di lunghezza pari  a circa 1 mt, ma comunque variabile in funzione dell'altezza  dell'apertura), Conci di Spalla, Arco con connessure  convergenti ad un unico punto e il Concio di Chiave. Tale  conformazione è, comunque, di tipo classica, esempio di una  manovalanza tipica dell'area di interesse che aveva fatto  propria le basi del costruire. Il materiale utilizzato per la  costruzione dei portali è la pietra tipica arenaria. Essa  presenta una buona lavorabilità e resistenza, è di natura  sedimentaria ed è di colore chiaro.

 


 

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